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La prima cosa che ho capito appena arrivata in Piemonte per il blog tour di Italy Different tra Langhe e Roero, è che questo non è un posto fatto per chi deve stare a dieta. Un viaggio in queste terre è una continua scoperta di sapori ed eccellenze di un territorio che ha molto da offrire. Per descrivere tutto questo un post solo non bastava, quindi questo è solo il primo di una serie dedicata all’enogastronomia di Langhe e Roero.

Il fritto misto al ristorante Il Centro

Il fritto alla piemontese era stato annunciato già nel programma che gli organizzatori ci avevano inviato prima della partenza. Questo aveva creato una certa attesa… e quando l’abbiamo assaggiato abbiamo capito che tanta pubblicità era senza dubbio meritata.

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Spieghiamo prima di tutto di cosa si tratta: il fritto misto alla piemontese è un piatto della tradizione contadina, che consiste in una serie di pietanze fritte con un’impanatura di pan grattato o pastella, a seconda della loro consistenza. Si va dalle carni – la classica cotoletta, ma anche la costoletta d’agnello e la salsiccia – al formaggio, le interiora – cervello e filone, cioé midollo – verdure, ma anche dolci e frutta. Le portate sono tante (nella versione “canonica” una quindicina) quindi se intendete assaggiarle tutte preparatevi prima. il tutto è accompagnato dai classici bagnet (salsine, tra cui la classica salsa verde) e cugnà (mostarda d’uva) che danno un gusto tutto speciale.

Noi abbiamo avuto la fortuna di provare questo piatto tipico presso il ristorante Il Centro di Priocca (Cuneo), dove il proprietario, il signor Enrico, oltre a servirci una cena memorabile, ci ha intrattenuto con racconti ed aneddoti. Dopo un assaggio dei tipici Tajarin (tagliolini all’uovo) con sugo di carne abbiamo provato varie portate di fritto con bagnet vert, una variante del bagnet ross e una deliziosa mostarda di prugne al barbaresco. Abbiamo cominciato dalle classiche costoletta d’agnello, cotoletta, salsiccia e formaggetta, per continuare con verdura e interiora per terminare con la dolcezza inaspettata di semolino dolce e di un amaretto, anch’essi fritti, completando il tutto con una fetta di mela e una di pera fritti in una morbida pastella.

Per gli amanti della buona tavola il ristorante, che ha anche ricevuto recentemente una stella Michelin, può vantare una cantina di ben 600 etichette.

Gustare il fritto alla piemontese può essere impegnativo se si è abituati a una cucina più leggera, ma si tratta di un’esperienza da provare visto l’insieme di sapori diversi che è possibile gustare. Se poi volete coraggiosamente – le portate sono appunto tante – provare a prepararlo a casa ci sono varie ricette in rete dedicate all’argomento.

Se poi come noi volete assaggiarlo preparato da veri specialisti, di seguito le informazioni per Il Centro. Nel caso vi consiglio di chiamare per prenotare.

Mappa


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Info

Ristorante il Centro
Via Umberto I°, Priocca d’Alba (CN)
Sito ufficiale: www.ristoranteilcentro.com

Crediti immagini

In senso orario:

  1. Una portata di fritto misto (costoletta d’agnello, salsiccia, formaggio, cotoletta) accompagnata da bagnet vert (salsa verde), bagnet ross (salsa rossa) e mostarda di prugne al barbera.
  2. Merluzzo e patate
  3. Tajarin al sugo di carne
  4. Le tre salse che accompagnano il fritto misto

Foto di Caterina Chimenti, licenza CC

 

2 thoughts on “Itinerario enogastronomico tra Langhe e Roero #1 – fritto misto alla piemontese

  1. Grazie per il link:-)
    grazie ad esso ho scoperto una curiosità che mi ha sorpreso, e cioè che nel cuneese servono il fritto misto con le salse da bollito misto, idea curiosa, ma che comprova come in ogni zona del Piemonte si possa trovare una versione diversa e allo stesso tempo “originale” di una ricetta; quel che rende inutile, insomma, ogni diatriba sulla paternità delle ricette tradizionali ^^
    Buon proseguimento, tornerò a trovarvi!

  2. Ciao Norma, grazie per il commento e per la precisazione. Per le salsine mi sono basata sulle informazioni ricevute sul posto, certo per essere certi delle salse che accompagnano il fritto misto nel cuneese bisognerebbe “sacrificarsi” e assaggiarlo in più posti (prospettiva interessante).
    Grazie per la visita e torna a trovarmi quando vuoi! Io intanto ho già inserito il tuo blog tra i miei preferiti!

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