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Aggiornamento 28 Novembre 2017: a seguito dei vari problemi legati alla proprietà del marchio Richard Ginori – conseguenza del fallimento dell’azienda – il Museo della Manifattura di Doccia è rimasto chiuso fino ad oggi. Nel post si menzionava l’acquisto del marchio da parte di Gucci, che in effetti ha permesso di salvare almeno sulla carta l’attività produttiva e mantenere il marchio sul territorio. Il Museo però era rimasto in una sorta di limbo, e non era passato di mano insieme all’azienda.

L’edificio e il suo contenuto versano purtroppo in uno stato di abbandono, che è stato denunciato varie volte dalle associazioni e dai cittadini.

Ieri finalmente il Mibact ha annunciato l’acquisto del museo che entrerà a far parte definitivamente del Polo Museale Toscano. Ora non rimane che aspettare la  riapertura ????  [/well]

In occasione delle Invasioni Digitali che si sono svolte ad Aprile ho avuto l’occasione di visitare alcuni luoghi ignorati non solo dai turisti ma anche dai toscani in generali: grazie a questa iniziativa ho potuto visitare due luoghi importantissimi per la storia della Toscana, il Museo della Manifattura di Doccia Richard Ginori e il Museo del Tessuto di Prato.

Anche se entrambi i luoghi rientrano nella categoria del cosiddetto “turismo industriale” hanno anche un fortissimo legame con la tradizione di artigianato artistico della regione. Quindi sono luoghi che raccontano non solo la storia di un distretto industriale ma anche dell’estro e della creatività di generazioni di toscani, che forse non saranno mai famosi come Michelangelo o Leonardo, ma che hanno contribuito a rendere la Toscana un luogo così speciale e famoso nel mondo.

La storia

Museo Richard Ginori - Sesto Fiorentino
Le firme su uno striscione, iniziativa di solidarietà verso i dipendenti di Richard-Ginori

Il marchio Richard Ginori è tornato ultimamente alla ribalta per le vicende relative al suo fallimento: un lungo periodo di declino rischiava di portare alla morte un’attività lunga oltre due secoli, e gettare sul lastrico centinaia di famiglie. Il giorno della nostra “invasione” è stata però ufficializzata l’offerta d’acquisto del marchio da parte di Gucci, quindi la nostra visita è stato il miglior modo di festeggiare insieme ai dipendenti presenti la notizia di una nuova concreta prospettiva per questa storica industria.

Il Museo della Manifattura rappresenta la memoria storica della storica Manifattura di Doccia, l’azienda fondata nel 1735 nell’omonima frazione di Sesto Fiorentino dal marchese Carlo Ginori. Esponente di una delle più antiche famiglie fiorentine, Ginori fu un visionario e un innovatore, che intuì in anticipo le potenzialità della produzione industriale: nel 1735 fonda l’azienda e stabilisce la sede nella sua tenuta, a Doccia: è la prima realtà industriale in toscana e una delle prime in un paese come l’italia che era stata realmente toccata dalla rivoluzione industriale.

L’attività prospera anche grazie alla concessione del monopolio della produzione della porcellana, avviata nel 1740, e alla fornitura di vasellame per la corte granducale.

Museo Richard Ginori - Sesto Fiorentino
Giò Ponti reinterpreta il Rinascimento Italiano: sono le ultime maioliche artistiche della manifattura Richard Ginori. Foto: Caterina Chimenti, licenza CC

Nel 1896 l’azienda si fonde con il gruppo milanese Richard, e assume il nome con il quale è conosciuta oggi come marchio del Made in Italy

Il Museo della Manifattura di Doccia / Museo Richard Ginori

Sin dagli inizi Ginori adibisce parte della sua tenuta per la raccolta di esemplari della produzione: questi sono oggi la parte più antica del museo. Tra i primissimi oggetti molti esperimenti, come le porcellane depositate sul fondo del mare per tentare di farvi crescere naturalmente dei coralli: Ginori era infatti un personaggio eclettico, chimico ma anche alchimista, continuò per tutta la vita ad occuparsi della ricerca di materiali e tecniche per migliorare il suo prodotto, anche con soluzioni anticonvenzionali.

Museo Richard Ginori - Sesto Fiorentino
il disegno, gli stampi in gesso e la riproduzione finita della Venere dei Medici della manifattura Richard Ginori. Foto: Caterina Chimenti, licenza CC

Tra gli atri pezzi di pregio di questo periodo ci sono i modelli in cera di opere famose destinate ad essere riprodotte in porcellana: le cosiddete “porcellane artistiche” si ispiravano direttamente alla produzione rinascimentale dei Della Robbia, e contribuivano a situare i prodotti di Doccia tra l’artigianato artistico d’eccellenza piuttosto che tra la produzione industriale. Queste opere cessarono di essere prodotte dopo la morte di Ginori, quando furono privilegiate produzioni più redditizie e facilmente riproducibili.

Museo Richard Ginori - Sesto Fiorentino
Lo sapete che la Pirofila è stata inventata dalla Richard Ginori? Alcuni oggetti della produzione novecentesca della manifattura, compresa la prima pirofila brevettata dalla Richard Ginori. Foto: Caterina Chimenti, licenza CC

Attraversando le varie sezioni della collezioni si ha l’impressione di assistere a una storia illustrata della storia del costume italiana, attraverso i cambiamenti delle mode e del gusto: dalle porcellane artistiche agli oggetti di arredo per la nascente borghesia fino alle collaborazioni del ‘900 con i maestri del design industriale come Giò Ponti – che fu direttore artistico della Richard Ginori.

Una storia quasi sommersa che racconta il lavoro di generazioni di artigiani-artisti e dell’ingengo di tecnici, chimici e ingegneri capaci di proporre soluzioni innovative poi brevettate con successo: una tra tutte, la pirofila, oggi di uso comune, fu brevettata proprio dalla Richard Ginori, e alcuni dei primi esemplari sono visibili nell’ultima sala del museo.

Info e dettagli

I dettagli aggiornati su orari e prezzi del biglietto si trovano sul sito ufficiale del museo.

Comunque come è indicato anche nel sito è consigliabile telefonare per avere conferma dell’apertura: il numero è 055 420 77 67.

Il museo attualmente è chiuso, non è prevista al momento una data per la riapertura.

Le indicazioni inoltre non sono chiarissime per chi non è del posto e in particolare ho notato che anche la pagina su Foursquare riporta un indirizzo errato. Invece il Museo si trova in una posizione molto comoda, sulla strada che da Sesto Fiorentino porta verso l’uscita dell’Autostrada Firenze Calenzano (e viceversa) ed è raggiungibile da Firenze anche in autobus, visto che la fermata si trova a pochi metri dall’ingresso del museo.

 

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