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Il 2 Agosto è arrivato a Firenze Mobike, il bike sharing “a flusso libero” della società cinese che promette di “rivoluzionare” la formula delle bici condivise. Mobike sbarca nel capoluogo toscano con 500 bici, che tra breve diventaranno 4.000. Noi di Lonely Traveller le abbiamo provate per voi.

Dopo tante discussioni e le immancabili polemiche – in parte più che giustificate – e un tira e molla con la soprintendenza che è durato anni, Firenze ha finalmente il suo servizio di bike sharing. E non uno qualsiasi: si tratta infatti del modello cosiddetto free flow o “a flusso libero” che permette di prendere e lasciare la bici un po’ ovunque, come già succede per il car sharing.

Si tratta di un servizio che sfrutta la tecnologia per abbattere i costi e permettere una migliore gestione del servizio. Le bici infatti sono geolocalizzate e si sbloccano grazie a un’app, senza bisogno di addetti al noleggio, chiavi o catene. Mobike è il frutto di un’idea sviluppata dall’omonima società cinese che già offre lo stesso  servizio in 150 città tra cui Shanghai e a Manchester e presto anche a Milano.

Il bike sharing a Firenze

Il bike sharing a Firenze non è proprio una novità. In passato il Comune aveva tentato di proporre un servizio di condivisione “tradizionale”, cioè con rastrelliere fisse e addetto al noleggio. Iniziativa lodevole che coinvolgeva una cooperativa attiva nel sociale. Ma anche se il costo era abbastanza economico, il servizio era complicato soprattutto per gli orari a disposizione e i pochi punti di prelievo. Negli anni sono state studiate molte soluzioni alternative, simili a quelle di altre città. Tutte però prevedevano l’uso di rastrelliere fisse. E pare che i supporti e la relativa cartellonistica fossero un problema per la tutela del centro storico fiorentino.

Ed ecco quindi che  entra in gioco il colosso cinese: niente rastrelliere o supporti, nessun cartello, costo contenuto. Sì perché il noleggio delle bici si gestisce con un’app, quindi nessun bisogno di fissarle a supporti particolari. Il furto è scongiurato dal GPS e soprattutto dal fatto che il design delle bici stesse è molto riconoscibile e composto da elementi su misura, incompatibili con qualsiasi altra bici. Difficile quindi che qualcuno rubi ruote o sellino per utilizzarli sul proprio mezzo.

Infine il costo: in fase di lancio il noleggio costa solo 0,30€ per 1/2 ora, successivamente costerà 0,50€. Il deposito invece è solo di 1€. Per evitare che qualche utente si approfitti del servizio è stato introdotto un sistema a punti, che prevede tariffe più alte per i meno disciplinati. Una sorta di bonus malus.

Da notare però che la mezz’ora non è frazionabile. Infatti ogni volta che si chiude la bici il timer si azzera. In pratica se avete pedalato 10′ pagate comunque 0,30€, come se aveste usato la bici per mezz’ora. Quindi: se dovete fare molte soste lungo il vostro tragitto fate bene i vostri conti, perché non è possibile impostare soste temporanee!

La app Mobike

Per usare il servizio occorre scaricare l’app gratuita, disponile per Android e iOS. Appena creato un account occorre inserire i dati della propria carta di credito/debito (io ho provato con una prepagata senza problemi) o dell’account PayPal. Immediatamente sarà prelevato 1€ di deposito – del quale potrete poi chiedere il rimborso. A questo punto potrete ricaricare il vostro portafoglio virtuale: in pratica la tariffazione funziona con un sistema di crediti prepagati con ricariche da 5€, 10€, 20€ o 50€.

Fatta la ricarica potrete cercare la bici più vicina tra quelle sulla mappa oppure prendere la prima bici che vedete disponibile. La prenotazione dura 15 minuti ed è gratuita e in questo caso vedrete una lucina blu che lampeggia sul retro della bici.

Per la ricerca dovrete ovviamente abilitare il GPS del telefono, mentre per interagire con la bici occorre tenere acceso il bluetooth – se avete poca batteria fatevi i vostri conti.

Per quanto riguarda l’app: il funzionamento e le relative condizioni d’uso potrebbero essere spiegate meglio. Ad esempio se sbloccare la bici è abbastanza intuitivo, non è chiarissimo come si chiuda il lucchetto. Infatti lo sblocco avviene con l’app, mentre il blocco… è manuale! Non guasterebbe nemmeno una traduzione italiana un po’ più precisa, che renderebbe più comprensibili alcuni passaggi come ad esempio la ricarica del portafoglio.

Blocco e sblocco del mezzo

Sbloccare la bici è la cosa più semplice. Sempre tramite la app basta inquadrare il QR code che vedete sul manubrio o sul retro della bici, e in automatico il lucchetto sulla ruota posteriore si sbloccherà. Ora basta regolare il sellino e partire. Per darvi un’idea ho realizzato un breve video per spiegare come funziona tutto il processo:

Come si vede nel video quando avrete terminato il viaggio basterà chiudere manualmente il lucchetto e la app vi segnalerà che la bici è bloccata.

Il parcheggio

Attenzione comunque a dove lasciate la bici! Il parcheggio è ammesso negli spazi pubblici riservati alle biciclette, o comunque in posizioni che non impediscano il passaggio di auto e pedoni, oppure negli spazi riservati alle bici Mobike.

Le aree Mobike sono segnalate da una striscia gialla dipinta sull’asfalto, e stanno spuntando ovunque in città; soprattutto mai parcheggiare in spazi privati o recintati e in parcheggi sotterranei. Parcheggiare correttamente non è solo un fatto di civiltà, ma anche un modo per guadagnare punti e mantenere la tariffa base molto bassa. Le condizioni infatti sono chiare:

  • all’iscrizione viene attribuito un punteggio pari a 100
  • si guadagnano punti per ogni corsa o per la segnalazione di bici rotte o parcheggiate male
  • per ogni parcheggio errato vengono tolti o azzerati i punti, e sotto una certa soglia la tariffa può arrivare a 20€ per mezz’ora.

Le bici

Ma l’app è solo metà dell’esperienza. Tutto il resto lo fa la bici, quindi abbiamo voluto testarla percorrendo sia le piste ciclabili dei i viali, sia le strade sconnesse del centro di Firenze.

La bici in sé ha un’estetica molto gradevole – ma questo è soggettivo. Tutti i mezzi Mobike si riconoscono molto bene, perché il telaio color alluminio e i dettagli arancio spiccano anche in rastrelliere affollate. Il design è funzionale per quanto riguarda la manutenzione – catena coperta e ruote piene, che non si forano. L’ergonomia invece lascia a desiderare: le bici risultano infatti rigide e pesanti, un po’ difficili da usare per lunghi percorsi. Inoltre non hanno il cambio, e il rapporto va bene esclusivamente per percorsi pianeggianti. Inoltre una maggiore curvatura del manubrio avrebbe permesso una posizione più naturale e meno stancante.

Nell’insieme l’aspetto più fastidioso è la catena coperta. Il carter infatti è molto spesso rispetto alle bici tradizionali e se si indossano scarpe con suole ampie – ad esempio le comuni scarpe da running – è necessario mantenere si rischia di fare attrito sulla copertura.

In pratica si tratta di biciclette utilissime per fare brevi tragitti, ma non certo per girare la città magari per turismo. Insomma, Mobike non sostituisce la bici personale, ma può essere molto comoda per chi ne fa un’uso. In questo caso si ha il vantaggio di avere un mezzo sempre a disposizione senza costi aggiuntivi dovuti alla manutenzione o al furto.

Mobike: il nostro giudizio

Premetto che un servizio del genere in una città complicata come Firenze è sicuramente utilissimo. Aggiungo che sono impaziente di provare i nuovi servizi che si affacceranno sul mercato, visto che formalmente il bando del Comune è ancora aperto. Ci sono però alcune cose da considerare prima di usare Mobike.

Pro

  • Diffusione sul territorio: dopo due giorni e con soli 500 mezzi, le ruote arancioni spuntavano un po’ ovunque anche al di fuori del centro
  • Le tariffe low cost
  • Non hanno bisogno di manutenzione
  • Il cestino permette di portare anche borse o zaini (ma occhio agli scippi!) pedalando comodamente

Contro

  • Le bici sono piccole, e dopo la mia prova posso affermare che vanno bene per chi è alto al massimo 1,70m. Per chi è più alto è impossibile stendere le gambe durante la pedalata, e tutto diventa più scomodo.
  • Si tratta di biciclette adatte soprattutto a percorsi su asfalto e piste ciclabili; invece sui sanpietrini e su strade con molti avvallamenti o buche la rigidità diventa un problema soprattutto per percorsi più lunghi
  • L’assenza di fari – sono presenti solo catarifrangenti – le rende inutilizzabili dopo il tramonto, a meno di non usarle in zone prive di auto o su piste ciclabili ben illuminate e a Firenze le strade di questo tipo sono poche
  • Senza marce è abbastanza difficile pensare di fare tratti in salita, a meno di non essere molto allenati
  • C’è un cestino, ma non ci sono modelli dotati di seggiolino quindi il servizio è inutile per chi deve portare con sé bimbi piccoli
  • A differenza dei più diffusi sistemi di car sharing la tariffazione non prevede la sosta e la tariffa non è frazionabile.

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