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Interessante per chiunque si interessi di viaggio il numero di Luglio/Agosto della rivista Valori, che dedica un intero dossier alle conseguenze economiche, ambientali ed etiche della filosofia del low cost, in particolare per i voli aerei.

Nell’editoriale (disponibile on-line) Andrea di Stefano riflette sulle implicazioni della filosofia del low cost, che offrendo benessere e privilegi per tutti a prezzi ridotti, si presenta come una “falsa democrazia” con risvolti sinistri. Si tratta di una falsa democrazia perché, come sostiene di Stefano:

La società low cost è all’insegna della fretta, del mordi e fuggi, del consumo senza se e senza ma, della pecunia non olet.
Un modello che si regge non tanto e non solo sui bassi salari e sul lavoro precario, ma soprattutto che sfrutta il danaro pubblico per indirizzare orde di persone verso località turistiche, che sfrutta al meglio le logiche federative nel senso peggiore per il territorio. Non si sviluppano le eccellenze ma si sfruttano le indecenze, il consumo di aria, salute, territorio, cultura. Ci si muove alla rincorsa della fretta azzerrando tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.

Il viaggiare “low cost” è quindi l’ennesimo esempio di un sistema che promuove un “consumo senza se e senza ma”, e che oltre a danneggiare l’ambiente (con i voli a corto raggio, la costruzione di aereoporti non sempre necessari e l’aumento indiscriminato di emissioni dannose che deriva dall’aumento del traffico) favorisce lo sfruttamento dei lavoratori del settore e uno sviluppo del territorio poco attento alle specificità del territorio.

L’alternativa al low cost sarebbe quindi un recupero dello slow, un viaggiare lento e con mezzi che minimizzano o azzerano l’impatto su ambiente e territorio, e che per loro stessa natura permettono di osservare e conoscere veramente un territorio, le sue particolarità, la sua gente e apprezzarne le mille sfumature. In fondo il movimento Slow Food ha dimostrato che uscire da certe logiche è possibile.

One thought on “Low cost o “slow travel”?

  1. Passavo di qua. Bello questo blog. Concordo pienamente con il post. Per viaggiare low cost spesso è necessario un grande lavoro di preparazione, che i pacchetti (soprattutto penso ai last minute) generalmente non permettono. Così un sacco di gente si sente in dovere di partire, che sia poi Mar Rosso, Grecia o Santo Domingo poco importa.

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