Qualche giorno fa sono stata invitata a una conferenza stampa molto particolare: si è parlato di una storica azienda fiorentina, “la Marzocco”, che da oltre 80 anni produce macchine da espresso. Molto più che la presentazione di un marchio, è stato un momento di riflessione sul Made in Italy soprattutto declinato come produzione artigianale, sul ruolo della tradizione e di come coniugarla con l’innovazione. E si è anche parlato dell’importanza di un buon caffé in una cornice molto molto speciale: il nuovo locale “Ditta Artigianale” inaugurato a Firenze lo scorso Aprile (ne parleròne ho appena scritto in un post dedicato). Insomma, un pezzo di storia cittadina che non ti aspetti.
L’espresso nella patria dell’espresso
Per gli italiani “caffé” e “espresso” sono praticamente sinonimi: difficile concepire altri modi di bere questa bevanda, in genere l’unica concessione è la moka. Una passione, quella per l’espresso, che ha contagiato tutto il mondo.
In Italia il caffé espresso è qualcosa che diamo per scontato: in qualunque bar è normale vedere una macchina per espresso pronta per riempire simultaneamente varie tazzine ben allineate. Ma pochi di noi conoscono l’origine di questa tecnologia e, tirando a indovinare, pochissimi direbbero che è Firenze la patria dell’espresso come lo concepiamo oggi.
Quando i fratelli Bambi aprono la loro officina le macchine da caffé venivano fatte su misura, una per una. Anche il lavoro del barista era un’altra cosa: stare dietro al bancone significava anche prendersi cura dell’attrezzatura, essere responsabile della pulizia della macchina, più che un lavoro qualunque era un “mestiere” che si imparava con il tempo, e del quale andare orgogliosi. Insomma era un mondo “artigianale” che oggi è difficile immaginare.
Una moderna macchina da espresso La Marzocco: fu proprio l’azienda fiorentina a brevettare nel 1939 la prima macchina a caldaia orizzontale, in pratica quelle che siamo abituati a vedere in tutti i bar.
Il paragone non è casuale: come il marchio del cavallino rampante, anche la famiglia Bambi ha continuato a puntare sulla qualità e non sulla quantità nonostante il mercato per anni sia andato in direzione opposta; una strategia fatta di innovazione senza mai tradire lo stile handmade e soprattutto la grande tradizione del design italiano: oggi questa strategia sembra pagare, visto che nonostante la crisi La Marzocco cresce costantemente. Infatti il mercato a livello mondiale esige una qualità altissima, che solo una produzione di questo tipo può garantire. E l’Italia? Incredibile sentire in conferenza stampa che solo il 5% del fatturato dell’azienda proviene dal Bel Paese, mentre i maggiori acquirenti sono USA e Australia.
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