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Per il viaggiatore che arriva dal mare, Lisbona, anche da lontano, si erge come un’affascinante visione di sogno, contro l’azzurro vivo del cielo che il sole colora del suo oro.

L’estate per me è sinonimo di libri: non solo perché in vacanza trovo il tempo per leggere con tranquillità, ma anche perché come quasi tutti i liberi professionisti, quando i clienti vanno in vacanza il ritmo di lavoro si fa comunque più rilassato. Ma è anche il momento perfetto per sognare nuovi viaggi, quindi un libro dedicato a qualche meta interessante non manca mai nel mio bagaglio.

436Sono stata quindi contentissima quando mi sono trovata davanti due libri sul viaggio editi da Voland, una casa editrice molto interessante che fino a ora conoscevo solo di nome che ha in catalogo molti titoli sfiziosi, dedicati al viaggio (date un’occhiata alla collana “Confini”), ma non solo.

Il primo dei due libri è una gustosissima guida scritta niente di meno che da Fernando Pessoa: per me che sogno da anni di vedere Lisboa – ma anche il resto del Portogallo – è il libro perfetto da portare sotto l’ombrellone.

Redatta dal grande autore portoghese alla fine del 1925, Lisboa. Quello che il turista deve vedere è un’opera che sta a metà tra una guida e un racconto. Lo scrittore infatti ci accompagna come un Cicerone tra le strade e i monumenti di Lisbona, parlando in prima persona: il lettore non è solo un lettore, è un amico che Pessoa accompagna personalmente, con il quale conversa camminando, illustrando le bellezze della città così come i dettagli storici.

In questo caso però Pessoa si rivela una guida molto speciale: proseguendo nella lettura ci accorgiamo che non sta solo elencando i luoghi celebri e gli itinerari migliori per esplorare la città, piuttosto sta facendo un vero e proprio “spot promozionale” di Lisboa, cercando di trasformare un viaggiatore distratto, magari sbarcato in città per lavoro o come tappa di un viaggio più lungo, in un turista vero e proprio.

438Lisboa. Quello che il turista deve vedere infatti infatti in origine faceva parte di un progetto più ampio – come ci ricorda la breve ma utilissima introduzione di Ugo Serani che ha curato l’edizione – destinato a far conoscere al mondo il Portogallo, la sua cultura, la sua storia. Pessoa – che si trasferì giovanissimo in Sud Africa con la famiglia e tornò a Lisboa solo dopo molti anni vissuti all’estero – si era reso conto di quanto poco gli stranieri conoscessero del Portogallo, spesso addirittura confuso con una regione della Spagna, e di come fosse stata dimenticata l’antica gloria di un impero che nel momento della sua massima espansione aveva possedimenti su tre continenti e altrettanti oceani. Il progetto completo di un’opera sul Portogallo fu abbandonato, ma fortunatamente la guida di Lisboa rimase tra le carte private di Pessoa e pubblicata dopo la sua morte.

La stesura del libro fu non a caso in inglese, lingua che lo scrittore riteneva “universale”: l’idea era quindi quella di diffondere l’opera al più vasto pubblico possibile. La città viene infatti presentata come “appetibile” per il “turista moderno” – il lettore/viaggiatore viene fatto accomodare in auto subito dopo essere sbarcato, e con questo mezzo percorrerà le strade insieme a Pessoa – ma anche per un viaggiatore in cerca di stimoli culturali: non mancano infatti i dettagli sui fondi della locale Biblioteca Nazionale e un’appendice sui giornali pubblicati a Lisbona.

La lettura di questa guida-racconto scorre leggera ed è veramente un piacere: pur essendo ricca di dettagli non ci si perde all’interno delle descrizioni. Portarla con sé in occasione di un viaggio a Lisboa potrebbe essere un esercizio interessante: sarebbe infatti possibile ripercorrere gli itinerari proposti per capire come è cambiata la città nel frattempo.

Aggiornamento Luglio 2014

Ho veramente portato con me la guida di Pessoa durante un recente viaggio a Lisbona. Devo dire che affiancarla a una guida contemporanea è un esperimento utile, per avere un po’ di prospettiva storica. E soprattutto vedere la città con gli occhi di un grande poeta.

Dettagli

Fernando Pessoa
Lisboa. Quello che il turista deve vedere.
Voland, 2011
EAN 978-88-6243-089-0
pp. 128
€ 7,00

Crediti immagini

  1. Copertina: Lisboa vista dal Rio Tejo, foto di Nuno Morão / Flickr
  2. La copertina del libro
  3. La statua di Pessoa situata all’esterno dello storico caffé “A Brazileira” (120 Rua Garrett), foto di Ana Bernardo / Flickr

 

4 thoughts on “La Lisbona di Pessoa: “Quello che il turista deve vedere”

  1. Quanti spunti interessanti! Avendo in mente di programmare un viaggio proprio a Lisbona e circondario per il prossimo anno, cerco immediatamente di procurarmi questo testo e poi, magari, ti farò sapere! Grazie!

  2. Grazie Camilla! Infatti avevo scelto questo libro per lo stesso motivo: mi piace raccogliere un po’ di ispirazioni letterarie prima di visitare un posto, e il Portogallo è sulla mia lista da un bel po’…

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