La Fondazione Michelucci lancia Innesto Creativo, un progetto per aprire il giardino storico di Villa il Roseto, organizzare attività culturali e creare nuove relazioni sul territorio.
Innesto Creativo è patrocinato dal Comune di Fiesole e sarà finanziato con il metodo del crowdfunding. Fino al 2 Marzo sarà possibile contribuire al progetto tramite la piattaforma italiana Eppela.
Il progetto Innesto Creativo
Sede della Fondazione Michelucci, Villa il Roseto è senza dubbio uno di quei luoghi speciali che in pochi conoscono. Si tratta invece di un posto bellissimo e denso di storia e cultura, che meriterebbe di essere scoperto e apprezzato. Qui infatti Giovanni Michelucci ha vissuto e lavorato fino alla sua morte, avvenuta nel 1990. Il Giardino terrazzato che fa parte della villa rappresenta senza dubbio uno degli elementi più interessanti del complesso.
Con il progetto Innesto Creativo i promotori intendono trasformare questo spazio privato in bene comune per la collettività. Trasformando il giardino in uno spazio condiviso si realizzerebbe infatti la “visione michelucciana di un’architettura aperta per una città aperta”.
A seguito della riqualificazione del giardino i promotori intendono organizzare da maggio a ottobre una serie di eventi culturali. I 1.500 m2 della Fondazione Michelucci ospiterebbero infatti concerti di musica classica, workshop di pittura e fotografia, performance teatrali inedite e visite guidate alla scoperta delle collezioni d’arte, i mobili originali, i disegni e i modelli delle architetture del maestro.
La campagna di crowdfunding
Se attraverso le donazioni dei singoli cittadini, la Fondazione Michelucci riuscirà a raccogliere 10.000 € entro il 2 marzo, la Fondazione CR Firenze sosterrà la campagna raddoppiando la cifra, aggiungendo a sua volta una donazione di altri 10.000 €. La campagna si inserisce infatti nell’iniziativa Social Crowdfunders promossa da Siamosolidali, progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze dedicato al mondo dell’associazionismo.
I fondi raccolti saranno interamente utilizzati per la riqualificazione del giardino e la promozione di attività culturali.
In particolare le attività saranno organizzate insieme alle associazioni presenti sul territorio: Cartavetra (Galleria d’arte), Bottega Instabile (Associazione culturale di promozione teatrale), No Dump (Associazione che sviluppa progetti e installazioni con materiali di scarto), Pomaio (Collettivo di progettazione partecipata), Ark Kostruendo (Collettivo universitario di Architettura), Quartetto Delfico (Associazione musicale d’archi). Inoltre collaboreranno al progetto Annamaria Vassalle in qualità di curatrice artistica e Manuel Salvietti che seguirà la direzione del workshop di fotografia.
Villa il Roseto e il suo giardino
Il giardino merita comunque qualche approfondimento. Come ho scritto si tratta di un luogo poco conosciuto, anche perché sede della Fondazione e normalmente non aperto al pubblico.
Il celebre architetto aveva acquistato alla fine degli anni Cinquanta questo edificio costruito circa 20 anni prima. L’impronta indelebile dello stile di Michelucci è visibile nei pezzi di arredamento, espressamente progettati per le stanze della villa. Questi sono ancora oggi sono visibili insieme ai bozzetti e ai progetti dei suoi lavori più famosi. Ho avuto l’occasione di visitare la casa e il giardino durante le ultime Invasioni Digitali ed è stata una grande emozione trovarmi a pochi centimetri dai disegni e progetti originali.
Se la villa è una costruzione piuttosto semplice, il giardino colpisce invece qualunque visitatore. Adagiato sulla collina di Fiesole, questa striscia di terra offre una tra le più belle viste della città di Firenze.
Sappiamo che il giardino di Villa il Roseto aveva un grande valore sia per Michelucci, sia per la moglie, la pittrice Eloisa Pacini. In particolare proprio Eloisa amava curare il giardino, che era anche fonte di ispirazione per i suoi quadri.
Diceva Michelucci:
Questo senso di comunione con la natura si percepisce nell’organizzazione del giardino di villa il Roseto. Lontano dal classico giardino formale, questo spazio verde si articola su tre livelli e non è un semplice ornamento. Si tratta piuttosto di un elemento che si fonde con l’abitazione e diventa tutt’uno con la vita dei suoi abitanti.
Il giardino e la casa sono quindi parte di un unico percorso, allineati senza soluzione di continuità. Allo stesso modo a ogni dislivello il giardino sembra dissolversi nel paesaggio circostante. Affacciandosi da uno dei terrazzamenti si scorge infatti il verde delle colline, le case… poi il paesaggio “sconfina” nell’abitato di Firenze. Infine quasi all’improvviso si scorgono in lontananza la cupola del Duomo e il centro di Firenze.
Se il progetto Innesto Creativo venisse finanziato questo spazio così speciale sarebbe finalmente accessibile a tutti come partecipato.
Sempre Michelucci sosteneva:
E onestamente l’apertura del giardino di Villa il Roseto è il modo migliore per realizzare il sogno di Giovanni Michelucci.