Per molti anni ci siamo sentiti ripetere che con la cultura non si mangia: per fortuna c’è chi ha investito tempo ed energie per smentire questo luogo comune e far capire ai giovani che in realtà la cultura, fatta bene, è un lavoro, anche molto divertente. Ad esempio negli ultimi anni alcuni teatri italiani hanno aperto le proprie porte a studenti delle scuole superiori per progetti di alternanza scuola lavoro. Cercando in rete ho imparato che alcuni tra i più importanti teatri d’Italia hanno progetti di questo tipo, ad esempio il San Carlo di Napoli o la Fenice di Venezia. In particolare però ho scoperto – con un certo orgoglio – che la Fondazione Teatro della Toscana è tra i primi teatri per numero di studenti accolti in esperienze di alternanza scuola-lavoro: un percorso iniziato nel 2012 e che nell’anno scolastico ‘14-’15 ha portato in teatro 100 studenti di 6 diversi istituti fiorentini. Un numero di tutto rispetto che pone in realtà la Pergola anche tra le prime aziende in assoluto per questo tipo di progetti. Sì perchè un teatro è anche un azienda, anche se molto speciale.
All’interno dello storico Teatro della Pergola di Firenze i giovani coinvolti nel progetto hanno potuto approfondire un po’ tutti i mestieri del teatro, e non solo quelli più “artistici”: infatti se alcuni studenti del Liceo Artistico di Porta Romana hanno potuto lavorare su costumi e personaggi fatti di papier maché e legno, altri hanno potuto vedere da vicino il lavoro di altri settori spesso invisibili.
Così in base al proprio indirizzo di studi c’è chi ha potuto lavorare in archivio e in biblioteca, alla preparazione del materiale didattico e di approfondimento per gli spettacoli, altri ancora hanno potuto vedere da vicino il progetto del Google Cultural Institute (la Pergola è il primo teatro italiano inserito nel Google Art Project) e qualcuno ha potuto analizzare il modello di impresa della Fondazione stessa. Un’esperienza di lavoro vera e propria, come racconta uno degli studenti:
Non siamo stati trattati come alunni, ma come adulti, lavoratori; è stata questa la cosa che mi ha colpito di più, il modo con cui ci hanno spiegato e insegnato, molto diverso da quello a cui siamo abituati a scuola…
[Giulio Darin, Liceo Artistico Statale di Porta Romana, altre testimonianze nel video che trovate in fondo alla pagina]

Uno dei costumi creati dagli studenti che hanno partecipato al progetto di alternanza scuola-lavoro
L’alternanza scuola-lavoro di per sé è un’esperienza formativa importante, che permette non solo di acquisire abilità da spendere nel mondo del lavoro ma anche di orientarsi alla scelta di un percorso professionale. In questo senso proporre agli studenti un ambiente di lavoro stimolante e originale come un teatro è senza dubbio un modo per uscire da quelle che sono un po’ scelte obbligate per stage e tirocini. E diciamocelo: a volte queste opzioni sono abbastanza grigie se viste con gli occhi di un adolescente.
Il tirocinio in teatro è anche un modo per far conoscere un ambito, quello dello spettacolo, le cui professionalità spesso non sono valorizzate perchè stanno letteralmente “dietro le quinte”. Eppure dalla loro preparazione dipende molto spesso la sopravvivenza di un teatro: in questo senso la scelta di ospitare esperienze di alternanza scuola-lavoro fa bene agli studenti, ma fa bene anche al mondo del teatro, che può trasmettere i propri saperi e sensibilizzare il pubblico di domani.
Quindi non stupisce la scelta del Teatro della Pergola di chiudere la stagione con una proposta che sicuramente strizza l’occhio ai più giovani: si tratta di “a teatro prima di cena”, una programmazione che parte alle 18:45 – praticamente quasi all’ora dell’aperitivo – con due spettacoli di giovani autori. Le due pièce sono La prossima stagione lo “spettacolo da leggere” di Michele Santeramo, e La famiglia campione della Compagnia degli Omini: un teatro dei giovani e per i giovani, per chiudere in bellezza la stagione del teatro all’italiana più antico d’Italia.