Tra una settimana esatta, il 23 Aprile, aprirà i battenti a Firenze il Primo Piano del Mercato Centrale. Si tratta un nuovo spazio dedicato al cibo di qualità, un punto di incontro per chi è interessato non solo al cibo, ma alla tradizione artigiana più in generale, fiorentina, italiana e globale. I numeri sono impressionanti per il centro di una città tutto sommato piccola: 3000 m2 di superficie di cui 500mq di aree verdi, con ben 500 posti a sedere. Sono 12 le botteghe ospitate in questo ambiente, realizzato in poco meno di 5 mesi, che garantiranno un’apertura non-stop dalle 10 a mezzanotte, quotidianamente. Aspettando l’apertura potete farvi un’idea del progetto sui vari social (twitter, Instagram, Facebook, Foursquare) e a breve anche sul sito web.
Le botteghe coinvolte non sono tutte fiorentine: bando al campanilismo almeno per una volta! Sembra infatti che si sia voluto (finalmente) abbandonare un’immagine della città forse un po’ stereotipata e ripiegata su sé stessa.
Certo non mancheranno i produttori “a km 0” o quasi: l’enoteca del consorzio Chianti Classico, il fritto alla fiorentina di Marco Rosi, la trippa e il lampredotto di Lorenzo Nigro, le verdure dell’az. agricola Ruvica di S. Polo in Chianti, la Pescheria Rosellini di Montecatini e i salumi dell’azienda Savigni di Pavana (Pistoia).
Però accanto ai prodotti tipicamente toscani si affacceranno specialità provenienti dalla Francia, come il pane del maestro boulanger francese David Bedu, dal sud Italia, come la pizza di Sud e le mozzarelle dell’Antico Caseificio del Demanio di Pignataro (caserta), e anche dal nord come la pasta artigianale del genovese Raimondo Mendolla, come la cioccolata e i gelati artigianali di Cristian Beduschi di Belluno, i formaggi dell’affinatore Parola di Saluzzo (Cuneo).
Ho avuto la fortuna di visitare “Primo Piano” in occasione dell’anteprima stampa e sono rimasta impressionata. Se vi trovate a Firenze, vi consiglio comunque di inserire questo posto nel vostro itinerario: non ve ne pentirete 😉
Ho avuto anche la fortuna di poter degustare alcune delle specialità che saranno poi disponibili per il pubblico: in particolare ho apprezzato la tartare di pesce “povero” – palamita, ventresca e sugarelli – della Pescheria Rossellini, i prodotti da forno di Bedu, la pizza di Sud e la coloratissima vellutata di radici di Ruvica.
In una città come Firenze, dove purtroppo si tende spesso a ostentare un passato ridotto ad attrazione da parco divertimenti, la sfida del Mercato Centrale è una novità.
La struttura
L’area di cui stiamo parlando non è uno spazio costruito ex-novo, ma una bella riqualificazione del piano superiore dell’antico Mercato Centrale, situato a pochi metri dalla Basilica di San Lorenzo.
La struttura del Mercato in sé è già un capolavoro, anche se in genere ce ne dimentichiamo perché la visuale è quasi sempre coperta dai banchi esterni. Il Mercato coperto è infatti un bell’esempio della Firenze ottocentesca: fu costruito nel 1874 su progetto di Giuseppe Mengoni – l’architetto che progettò la ben più famosa Galleria Vittorio Emanuele a Milano – così come l’altro mercato coperto della città, quello di S. Ambrogio, e faceva parte degli edifici pensati per una città che si apprestava ad essere capitale d’Italia e come tale guarda idealmente alle grandi città europee del tempo.
Il piano superiore è sempre stato un po’ trascurato, al contrario del frequentatissimo piano terra: qui è ospitato uno dei mercati più amati sia dai fiorentini che dai turisti, dove si possono acquistare prodotti freschi o confezionati oppure mangiare un panino al volo, magari farcito con il tipico lampredotto. Peccato però che il mercato del piano terra chiuda alle 15, lasciando letteralmente a bocca asciutta chi voglia trattenersi più a lungo.
Ora però con l’apertura del Primo Piano si apre letteralmente una prospettiva nuova: visivamente, dal primo piano si ammira da vicino l’elegante struttura in ghisa e si possono fruire degli spazi molto ampi (ben 30m di altezza) e ben articolati anche grazie alla presenza di passerelle e terrazze; ma potremmo parlare anche metaforicamente di una “nuova prospettiva” in termine di fruizione degli spazi: l’apertura continuata, fino a tardi, permetterà di vivere questo spazio anche in altri momenti della giornata, per un aperitivo o un caffé pomeridiano, mentre la suddivisione interna dà la possibilità di ospitare eventi di vario tipo. Infatti oltre allo spazio della libreria Giunti, sarà presente una scuola di cucina – a cura dell’Istituto Lorenzo de’ Medici – e un’enoscuola per apprendere come degustare ed apprezzare il vino – a cura del sommelier Luca Gardini.
Infine, contrariamente a quanto si possa pensare quello del Mercato Centrale non è un progetto in competizione con il nuovo Eataly, che ha aperto a Dicembre nella vicina via Martelli: il brand di Farinetti sarà infatti presente con prodotti confezionati disponibili nei punti vendita, ampliando ulteriormente l’offerta per i visitatori.