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La provincia di Lucca è molto estesa e nel suo vasto territorio non mancano esempi di bellissimi giardini, come quelli delle famose Ville lucchesi – che costituiscono un itinerario in sé. Tra gli itinerari proposti dal progetto WeCome però ci sono alcuni luoghi “verdi” un po’ meno conosciuti, ma non per questo meno belli e interessanti.

L’Orto Botanico di Lucca

La prima tappa dell’itinerario è costituita dall’Orto Botanico di Lucca, è parte del complesso dell’Opera delle Mura e sorge in un’area che in passato era destinata al “gioco del pallone”. Maria Teresa di Borbone invece volle destinare questo spazio pubblico ad Orto Botanico, con finalità didattiche e di studio.

Lucca, Giardino Botanico

Una vista del giardino botanico di Lucca

In seguito questo giardino divenne una specie di grande raccolta di piante che venivano da altre parti d’Italia e del mondo, e che in gran parte ha alimentato i famosi giardini delle ville patrizie del circondario. L’Arboretum, l’area dell’Orto che di fatto accoglie il visitatore, ancora oggi annovera tra i tanti alberi presenti alcune specie piuttosto rare alle nostre latitudini, tra cui un gigantesco cedro del libano e un esemplare di cipresso calvo (Taxodium distichum), una pianta palustre originaria della florida piantata nell’800 al centro di un laghetto e che insieme alla flora circostante crea dei giochi molto curiosi, soprattutto per un giardino italiano.

Lucca - Orto Botanico

Il cipresso calvo piantato nel laghetto dell’Orto Botanico. L’autunno regala alle piante palustri dei riflessi molto particolari.

Il patrimonio di piante e documentazione di questa istituzione è giunto praticamente intatto fino ai giorni nostri e oggi questo piccolo gioiello nascosto in un angolo delle mura lucchesi è visitabile con un costo veramente irrisorio: il biglietto intero infatti costa solo 3euro – ma i bambini entrano gratis – ed è possibile anche acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare anche le due Torri (la Torre Guinigi e la Torre dell’Orologio).

Lucca, Giardino Botanico

La serra, dove sono conservate piante esotiche

Oltre a piante secolari e una selezione di piante esotiche – custodite anche nella bellissima serra – l’Orto comprende anche una collezione di piante commestibili compresi dei profumatissimi esemplari di piante aromatiche.

Orto Botanico - Lucca

Tra le piante edibili molte sono aromatiche

Ma non si tratta solo di una perfetta conservazione del passato: a disposizione dei visitatori c’è anche un percorso tattile, che permette anche ai non vedenti di sperimentare l’intero itinerario, integrando profumi e rumori della natura con le forme in rilievo che rappresentano le piante del giardino.

Orto Botanico - Lucca

Gli elementi dei percorsi tattili per non vedenti che identificano le piante dell’Orto Botanico

Anche se non siete interessati ai giardini vi consiglio comunque di inserire l’Orto Botanico nella vostra visita a Lucca, visto che si tratta non solo di un luogo di grande importanza storica ma anche di un angolo bellissimo della città, anche se poco conosciuto.

Il Borgo delle Camelie

Dal centro di Lucca ci spostiamo nel Compitese: si tratta di un’area situata a meno di 10Km dalla città, nel comune di Capannori. Quest’area è ricchissima di vegetazione ed è da sempre una zona agricola. Qui sorgono i due paesi di Pieve e S. Sandrea di Compito quest’ultimo conosciuto come “il borgo delle camelie”. Qui infatti la coltivazione della Camelia (camelia japonica), giunta in Italia nel ‘700 dall’Oriente, ha trovato un terreno ideale: già dalla fine del 18° secolo questa pianta si diffonde nelle ville lucchesi, ma è nel Compitese che Angelo Borrini, medico e patriota, crea un vero e proprio “laboratorio” della Camelia, dove vengono raccolti un numero impressionante di varietà e ibridi.

Antica Chiusa Borrini

Dall’alto a sinistra in senso orario: un’area della tenuta dell’Antica Chiusa durante una presentazione del sig. Cattolica; una delle rare camelie fiorite in autunno; una delle piante di camelia sinensis dalla quale si ricava l’unico té prodotto in Toscana.

Ancora oggi la tenuta di famiglia, la Chiusa Borrini, è uno dei centri più importanti per la coltivazione della camelia. Il discendente di Angelo, Guido Cattolica, è riuscito a ricostituire il patrimonio originale di varietà originariamente coltivate dal suo antenato e soprattutto arricchirlo con nuove varietà e cultivar di cui alcune molto rare, avviando anche una piccola piantagione di camelia sinensis dal quale ricava l’unico té prodotto in toscana. Durante l’annuale Mostra delle Camelie (che si tiene a Marzo) la Chiusa è visitabile, altrimenti è necessario chiedere un appuntamento, i dettagli sono visibili sulla pagina dell’Associazione Italiana Cultura del Tè.

Il Camelieto

La tradizione delle Camelie ha dato luogo ad un altro posto importantissimo per gli appassionati di botanica: il “Camelieto” un parco situato alle pendici del Monte Serra a poca distanza dal Borgo delle Camelie.

Il Camelieto di Sant'Andrea di Compito (LU)

Dall’alto a sinistra in senso orario: un’ape agisce indisturbata su un fiore di camelia; uno dei cartelli che identificano le aree del camelieto, dedicate a musicisti di origine toscani; una bellissima camelia in fiore.

Questo bellissimo spazio è una vera e propria raccolta di varietà di Camelie: inaugurato nel 2005 il Camelieto è stato creato con lo scopo di preservare le diverse varietà di camelie, a partire da quelle della Lucchesia, soprattutto quelle più rare e preziose. Grazie a un lavoro in gran parte volontario, è oggi possibile visitare in ogni stagione questa coloratissima oasi, anche se primavera è ovviamente il momento migliore.

Il camelieto è diviso in varie aree, ognuna dedicata a un musicista toscano (Mascagni, Cherubini, ecc.). Al suo interno si può vagare tra i sentieri e – soprattutto in primavera – ammirare le varie fioriture. Inoltre per i veri appassionati è possibile “adottare” una camelia, anche in modo anonimo, e magari dedicarla a una persona speciale. 

Il Camelieto di Sant'Andrea di Compito (LU)

Una delle camelie “adottate” alle quali è stata aggiunta una dedica.

 

I giardini sonori di Villa Borbone

Infine il nostro itinerario si conclude a Villa Borbone. Qui è stato allestito un giardino sonoro nel parco della Villa che fu di Maria Teresa di Borbone. Della Villa ho già parlato in un post dedicato alla Versilia, ma questa volta volta voglio concentrarmi solo sul giardino. La struttura del giardino è veramente semplice, ma la cosa che lo rende speciale è la sonorizzazione, a cura del collettivo Architettura Sonora. Infatti nel giardino sono disposti alcuni diffusori sonori, mimetizzati come arredi per esterni in terracotta, oppure appesi agl alberi e quasi invisibili. Volume e selezione musicale sono controllabili tramite dispositivi mobili. Il risultato è un ambiente rilassante, dove i rumori della strada vicina sono completamente mascherati, creando uno spazio che invita alla sosta e al relax.

villa_borbone_02

Il parco di Villa Borbone, sono visibili i globi in terracotta che diffondono il suono.

Dalla costa Versiliese è anche possibile avviarsi lungo un itinerario dedicato all’albero di ulivo, ma questa è un’altra storia e merita un post a parte 😉

Info e dettagli

  1. Per info sugli itinerari dei giardini all’interno del progetto WeCome: www.wecome.eu
  2. Per tutte le iniziative riguardo al Borgo delle Camelie e più in generale sulle camelie della Lucchesia: www.camelielucchesia.it

Mappa

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