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Cosa si aspetta un viaggiatore quando arriva in una città sconosciuta? A differenza del turista mordi e fuggi, il viaggiatore non è a caccia di souvenir e foto di monumenti, cerca emozioni ed esperienze autentiche. Nelle mete del turismo di massa questo è molto molto difficile.

A Firenze però da qualche mese è più semplice grazie ai Florence Greeters: una comunità di volontari disponibili ad aiutare i visitatori a orientarsi in città e a fargli scoprire quei piccoli particolari della vita di ogni giorno che solo chi vive in un posto conosce. Tutto questo gratuitamente: in pratica i Greeters fanno più o meno quello ognuno di noi fa quando ci viene a trovare un amico che abita lontano. Non a caso il loro motto è “Come as a guest, leave as a friend!” [Arrivi come ospite, parti come amico]. I Florence Greeters hanno ottenuto il patrocinio del Comune di Firenze e di Legambiente.

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Spazi dedicati al cibo e alla convivialità ma anche eventi in luoghi insoliti normalmente frequentati dai fiorentini e non dai turisti: tutte cose da condividere con chi è appena arrivato in città.
Nella foto dall’alto a sinistra in senso orario: una delle rassegne estive organizzate presso la Sinagoga di Firenze; un evento organizzato durante l’annuale rassegna estiva “The Season” a Villa la Pietra, sede fiorentina di NYU; prodotti freschi in vendita al Mercato Centrale; banchi di artigiani in piazza Santo Spirito.

Il movimento globale è nato nel 1992 a New York: la fondatrice, Lynn Brooks, decise che era tempo che i visitatori vedessero la Grande Mela con gli occhi degli abitanti, e non come la città sporca, pericolosa e cara presentata dai mass media. Oggi il movimento è presente in tutto il mondo e Firenze è la terza città italiana – dopo Napoli e Torino – ad ospitare una comunità di Greeters. I Florence Global Greeters sono nati ad Agosto grazie all’intuizione di due fiorentini: durante un viaggio negli USA hanno sperimentato questo tipo di accoglienza e hanno deciso di proporla nella propria città.

Here come the sun  #firenze

Uno scorcio del centro di Firenze, vicino agli Uffizi

Tutte le comunità di Greeters aderiscono a un preciso codice di valori e regole di comportamento:

  • accoglienza volontaria e gratuita, per pochi o singoli visitatori;
  • non sono guide turistiche e non possono in alcun modo far visitare musei, chiese, monumenti, ma possono fornire i contatti dell’Ufficio Turismo;
  • tutti i visitatori sono i benvenuti senza discriminazione;
  • infine, i programmi Greeters supportano un turismo di tipo sostenibile e partecipativo.

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Andrea Palchetti, uno dei fondatori di Florence Greeters, intervistato a margine della conferenza stampa di presentazione dei Florence Greeters, con il patrocinio del Comune di Firenze.

A questo punto forse vi state chiedendo cosa fanno i Greeters? Be’, immaginate di arrivare a Firenze per la prima volta. In una città d’arte non mancano certo guide e agenzie specializzate in tour di tutti i generi. Ma se ad esempio volete sapere dove prendere l’aperitivo o fare un brunch, in quale giardino portare a giocare i vostri bambini, dove acquistare prodotti genuini… bé, questo potrebbe essere più complicato a meno che non abbiate conoscenti in zona o siate particolarmente abili a trovare le info giuste sui social network.

Contattando l’associazione tramite il form sul sito ufficiale sarete messi in contatto con un volontario, scelto in base ai vostri interessi specifici e alla lingua. Questa persona vi aiuterà ad orientarvi nella scoperta della città e se volete potrà spiegarvi quelle questioni pratiche che forse sono ovvie per gli abitanti, ma non certo per i visitatori: dai trasporti agli uffici postali, fino all’acquisto della sim per il proprio cellulare. Per chi pensa che il viaggio sia soprattutto scambio di esperienze e incontro con persone di culture diverse… bé, questa è un po’ la quadratura del cerchio.

Un po' campagna e un po' città, lungo il Mugnone uno scorcio di #fiesole vista da le Cure #Firenze

Ci sono scorci a Firenze che solo chi ci abita può conoscere. Immaginereste che questo paesaggio è in piena città?

Ma cosa chiedono i visitatori a un Greeter? Ho rivolto la domanda ad Andrea Palchetti, uno dei fondatori dell’iniziativa: ho così scoperto che in questi 3 mesi i Greeters hanno ad esempio accompagnato una fotografa alla ricerca di mercati da immortalare, bevuto in compagnia di un appassionato di cocktail raccontando la storia del Negroni, hanno fatto scoprire l’iniziativa estiva delle “Terrazze con vista” e indicato i luoghi dove si pratica scherma. Insomma, a prima vista cose non troppo diverse da quelle che mi chiedono gli amici stranieri quando arrivano in città la prima volta.

L’esperienza dei Florence Greeters crea quindi un ponte tra i fiorentini e i visitatori, italiani o stranieri. Permette infatti a chi ha voglia e tempo di trasmettere le sue conoscenze di incontrare persone con interessi simili con i quali praticare una lingua straniera e fare quattro passi in città. Per esperienza, negli anni ho spesso riscoperto alcuni aspetti della mia città proprio accompagnando amici venuti da fuori: semplicemente spesso siamo troppo impegnati per soffermarci sulle tante cose che una città offre mentre provare a guardarla con gli occhi di chi arriva per la prima volta permette di apprezzarla meglio.

Studenti o pensionati, professionisti o casalinghe: tutti possono diventare Greeters e donare una parte del proprio tempo per valorizzare la città e quella parte del suo patrimonio, soprattutto quella che resta al di fuori dei circuiti turistici: un aspetto che spesso scegliamo di delegare alle istituzioni, ma che forse è solo una questione di senso civico. Se volete partecipare, come Greeter o come visitatori di seguito trovate tutti i contatti.

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