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Gorizia è stata in passato un’importante località nel cuore della Mitteleuropa, e come in altre città di quest’area anche qui la presenza ebraica ha radici abbastanza antiche – il primo insediamento risale addirittura al medioevo – e ha dato i natali ad importanti studiosi e intellettuali: in passato la fama della comunità era tale che l’intera città era conosciuta anche come “piccola Gerusalemme sull’Isonzo”.

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Anche se la comunità ebraica goriziana non è mai stata numerosa, la sua storia si intreccia strettamente con quella della città: il contributo degli ebrei di Gorizia alla storia economica, politica e artistica della città è stato rilevante, basta pensare a quanti aderirono alla causa dell’irredentismo, a differenza di altre città dell’impero austro-ungarico. Anche per questo oggi la città dimostra la sua gratitudine conservando con cura il patrimonio storico e architettonico ebraico. Non a caso la locale sinagoga, costruita nel 18° secolo, è stata restaurata ed è perfettamente conservata, nonostante non sia più usata per il culto, visto che la comunità ebraica goriziana decimata durante la seconda guerra mondiale, è stata annessa nel 1969 a quella di Trieste.

490Se siete curiosi di approfondire questo aspetto della storia e della cultura goriziana potete procurarvi la piccola guida per un itinerario ebraico di Gorizia, che potete trovare presso i punti di informazione turistica: pubblicata nel 2010 in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Carlo Michelstaedter questa guida in quattro lingue (italiano, sloveno, tedesco, inglese) illustra brevemente i luoghi più importanti per la storia dell’ebraismo a Gorizia.

La parte principale del percorso ruota attorno all’antico ghetto, istituito nel 1698 e situato lungo quella che oggi è via Ascoli: si tratta di una strada costeggiata da eleganti palazzine colorate, le più antiche decorate con tipici balconi in ferro battuto o in pietra. Su alcune di queste sono ancora visibili le iscrizioni che attestano la data di costruzione degli edifici. In questa via si trovano due edifici importanti: la casa di Graziadio Ascoli, illustra linguista e glottologo, e la Sinagoga.

La sinagoga in particolare è l’edificio principale di via Ascoli. Costruita nel 1756 oggi oltre ai locali destinati al culto – ormai non più utilizzati – ospita il “museo della Gerusalemme sull’Isonzo” dedicato alla storia del popolo ebraico e agli ebrei goriziani e una selezione di dipinti di Michelstaedter. Il museo comprende percorsi didattici anche per non vedenti.

Oltre alle aperture in occasione del Giorno della Memoria e della Giornata della Cultura ebraica (tra pochi giorni, la prima domenica di settembre) è possibile visitare la sinagoga e il museo il pomeriggio del martedì e giovedì (gli orari e i giorni di apertura sono consultabili sul sito del comune di Gorizia) oppure su appuntamento, l’ingresso è gratuito.

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Lungo via Ascoli è ancora visibile uno dei cancelli che chiudevano il ghetto. Infine un piccolo giardino, adiacente la sinagoga, porta il nome di Bruno Farber, la più piccola vittima della deportazione, ad appena 3 mesi.

Il percorso comprende poi la piccola via Cocevia, nei pressi della centrale via Rastello: si tratta della prima sede del ghetto, prima che questo fosse spostato in via Ascoli. In via Rastello è stata posta la statua dedicata a Michelstaedter.

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L’ultima tappa è il cimitero di Val di Rose / Rožna Dolina, oggi in territorio Sloveno (si trova a pochi chilometri dal confine) dove riposano la maggior parte degli ebrei goriziani: il valore storico di questo cimitero è notevole, si trovano infatti lapidi che risalgono al XV secolo. Il cimitero è considerato un monumento di importanza nazionale.

Mappa


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Crediti immagini

  1. Una delle case di via Ascoli
  2. Casa Ascoli
  3. La Sinagoga
  4. Via Cocevia

Immagini di Caterina Chimenti, licenza CC

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