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È stato inaugurata a Firenze la 15a edizione del River to River Festival, la prestigiosa manifestazione che ogni anno porta nel capoluogo toscano colori e suggestioni del cinema Indiano.

Il festival fa parte del più ampio cartellone della rassegna 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, e si terrà a Firenze dal 5 al 10 Dicembre per poi far tappa a Milano e Bologna.

La programmazione è come sempre molto ampia e prevede una vasta selezione di opere, spaziando dalle retrospettive dei grandi registi indiani all’intrattenimento in stile Bollywood senza dimenticare i circuiti indipendenti. Inoltre sarà riservata una certa attenzione agli esperimenti di video arte.

Il 15° compleanno rappresenta un traguardo importante per una realtà nata a Firenze in anni in cui forse al cinema di altri continenti non era dato lo spazio che meritava. Tutt’oggi l’unico festival italiano dedicato al cinema indiano, il River to River è cresciuto nel tempo e ora può contare su una forte base di sostenitori: questo ha permesso al festival di sopravvivere anche a questi tempi di crisi, come ha dimostrato il successo della campagna di crowdfunding istituita proprio per supportare l’organizzazione dell’edizione 2015 (chi mi segue sui social si ricorderà che l’ho segnalata più volte).

La retrospettiva

Le aspettative dei tanti sostenitori non sono andate deluse: questa edizione 2015 è piena di appuntamenti interessanti, a cominciare dalla retrospettiva che quest’anno è dedicata a Deepa Mehta, forse una delle registe indiane più conosciuta al grande pubblico.

A Firenze Mehta, alla quale sono state consegnate le chiavi della città, presenterà la sua ultima pellicola, Beeba Boys, un film attualissimo che racconta il violento scontro di culture tra bande di giovani di origine indiana per il controllo del crimine a Vancouver. Sarà anche però l’occasione per rivedere alcuni capolavori della cineasta, come Water (parte della sua famosa trilogia degli elementi) e il pluripremiato Midnight’s Children tratto dal romanzo di Salman Rushdie, che in questo caso ha collaborato alla sceneggiatura.

Il programma del River to River Festival

Il pubblico potrà anche divertirsi con alcune commedie campioni di incassi come My big fat bride di Sharat Katariya e Dil Dhadakne Do della regista Zoya Akhtar. Una selezione di documentari invece approfondirà alcuni aspetti della contemporaneità del sub continente.

Ma il River to River è da sempre anche un premio prestigioso: sono 5 i lungometraggi in concorso quest’anno, tra cui forse il più atteso è Zubaan di Mozez Singh (qui presentato in prima europea) e Bhopal: a prayer for rain di Ravi Kumar, un film denuncia dedicato al più grande disastro chimico mai avvenuto e che arriva sugli schermi forte anche di un cast internazionale di tutto rispetto.

Moltissimi come sempre gli eventi collaterali: dagli incontri di approfondimento alle proiezioni speciali (tra le quali una dedicata a Pasolini) e anche una lezione di cucina per apprendere almeno le basi della cucina indiana.

L’intero programma e la lista degli eventi collaterali è disponibile sul sito internet del River to River Festival.

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