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Questa estate ho avuto l’occasione di passare due giorni a Gorizia per un impegno di lavoro: devo dire che è stata una vera fortuna perché si tratta di una città deliziosa, che si può facilmente visitare a piedi ed essendo un po’ fuori dalle principali rotte turistiche può essere visitata senza lo stress delle grandi città d’arte (code infinite, posti troppo affollati, ecc.).

Come tutte le città di confine Gorizia ha – a mio avviso – un fascino particolare: situata alla frontiera tra Italia e Slovenia, questa provincia è stata in passato parte dell’Impero Asburgico e legata alla Repubblica di Venezia; ancora oggi passeggiando per le strade sentirete parlare correntemente oltre alla lingua italiana lo sloveno, il friulano goriziano e il veneto, mentre in qualunque museo vedrete antichi documenti redatti in tedesco. Il nome stesso della città deriva da un toponimo slavo, goriza, che significa “collina”.

Anche se oggi Gorizia non figura tra le principali mete turistiche, in passato questa città era molto conosciuta per la sua bellezza ma anche per la sua atmosfera tipicamente mitteleuropea: Goldoni scrisse che “Non v’è provincia in Italia ove vi sia tanta nobiltà come in questo” mentre per Max Klinger la definì come “La più bella porta aperta sull’Italia”.

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La “nobiltà” di cui parla Goldoni si può ancora ammirare passeggiando per il centro storico, ma anche tra i quartieri residenziali circostanti. Infatti se c’è una cosa che colpisce di questa città è la sobria eleganza delle sue strade e dei suoi edifici: qui i colori pastello delle case rendono l’atmosfera quasi magica, mentre palazzi, chiese e giardini sono imponenti ma mai eccessivi.

Se come me volete fare un giro per la città e vedere almeno i luoghi più importanti ecco qualche suggerimento per creare un itinerario personalizzato di Gorizia:

Per altri itinerari più specifici, dentro e fuori Gorizia, potete invece visitare i seguenti siti ufficiali che riguardano l’area di Gorizia, del Collio e dell’Isontino in generale, molto ricchi di informazioni e contatti relativi a musei, ospitalità e prodotti tipici del territorio:

4 thoughts on “Gorizia: la più bella porta aperta sull’Italia

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